mercoledì 28 febbraio 2007

California: lavoro per tutti

Gli italiani si sono inizialmente sistemati nei sobborghi. Ragioni economiche e liberà di movimento vi hanno influito. La tendenza era quella di acquistarsi pima la casa e poi dei terreni. Per loro valeva l’adagio “chi ha prato, ha tutto” (“He who owns pasture lands owns everything”). Ed in effetti nel 1991 essi possedevano terreni per $ 200 milioni, avevano $ 400 milioni in risparmi ed investimenti, producevano $ 24 milioni di fatturato agricolo e il 42% aveva casa in proprietà (quarto gruppo nella classifica dei proprietari, superando anche i connazionali di San Francisco, 23%, e di New York,21%).
Forte era la loro presenza nel settore della pesca, soprattutto ad opera di pescatori provenienti da Ischia (il 9% della popolazione italiana), i quali si erano sistemati nella zona di San Pedro già negli anni 1880. Alla fine del 1950 la loro flottiglia era forte di 700 barche con ca. 5.000 pescatori, che raccoglievano un pescato di 500 milioni di pounds l’anno. La “festa del pescatore”, tra l’altro con la benedizione delle barche, risale al 1938.
Per le costruzioni va ricordato Pietro Pozzo da Brusnengo (Genova), che in provenienza da New York ha costruito qui 314 edifici, compresa la storica Italian Hall presso la vecchia Olivera Street, gestita dalla Società Garibaldina, requisita poi durante l’ultima guerra mondiale e recentemente restituita alla comunità italiana.
Ma il settore di maggiore presenza e sviluppo per la collettività italiana in Bassa California è stata l’agricoltura: i frutteti di San Fernando Valley o di Madera; la Italian Vineyeard Company, che, avviata dal piemontese Secondo Guasti e da costui condotta avanti assieme ad altri quindici connazionali nel sud Cucamanga, impiega diverse centinaia di italiani con una vasta produzione di vini inviati in tutti gli Stati Uniti e oltre (alla morte di Guasti la tenuta venne valutata in $ 1.193.484). Del resto era stato un piemontese, Antonio Palanesi (“…piemontese della provincia di Sondrio”, sic! la geografia non pare fosse il forte dei cronisti) ad avviare questa apprezzata attività vinicola. E piemontesi erano anche Giovanni Somano, Secondo Guasti, Giovanni Gazza.
Complessivamente nel 1897 erano 837 le imprese commerciali italiane in California per un capitale di oltre $ 17 milioni.

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