sabato 24 febbraio 2007

L’assistenza religiosa

L’Arcivescovo Alemany, conscio di questa necessità, favorì l’azione dei primi coraggiosi preti italiani: don Carlo Franchi (attivo dal 1877 al 1889), prima affidato come assistente alla Parrocchia di N.S. di Guadalupe incaricata di tutti i latini e poi dal 1880, su sua richiesta, parroco dei soli italiani. Questi erano ca. 5.000, ma soltanto 180 frequentavano, allontanati come erano dalle passioni politiche italiane, dall’anticlericalismo imperante e dai preponderanti interessi economici. Egli trova un aiuto nel 1887 in don Cherubino Romanis, che però dopo sei mesi deve (o vuole?) rientrare in Italia (ritornerà poi in California dopo oltre due anni). Fortunatamente si unisce a lui don Raffaele De Carolis (proveniente da Castrociele di Frosinone) che nel 1889 gli succederà. Ma poi, stanco di combattere in un ambiente ostile ed ammalato fisicamente, chiede di essere esonerato e di poter rientrare in Italia (1896).
Il successore di Mons. Alemany, l’Arcivescovo Patrick Riordan (1884-1914), a malincuore glielo permette pregandolo di attendere per trovare una nuova soluzione, cioè la successione.
Questa viene quasi inaspettatamente nel 1897 con l’accettazione da parte del successore di don Bosco, don Michele Rua, di inviare quattro salesiani a San Francisco. Un successo che si deve all’opera di persuasione svolta direttamente sul Rettore Maggiore dal gesuita p. G. Sasia, amico dell’Arcivescovo e già presente in San Francisco, anzi nominato in quegli anni provinciale gesuita del Messico. I primi Gesuiti erano venuti in California nel 1849 in provenienza dall’Oregon per assistere gli indiani. Ed erano i padri Michele Accoli e Giovanni Nobili, cui si uniranno in seguito nel 1868 i padri Antonino Maraschi e John Valentini. Essendo di origine italiana, si interessarono inevitabilmente anche dei loro connazionali pur perseguendo le finalità della Congregazione. P. Nobili aprirà nel 1851 l’Università di Santa Chiara e P. Accoli nel 1855 il Collegio S. Ignazio, che diverrà poi l’Università di San Francisco.
Da questa data, marzo 1897, la Parrocchia dei SS. Pietro e Paolo in San Francisco viene guidata e segnata dalla presenza ed azione salesiana in modo continuativo , sempre più approfondito ed a vasto raggio: scuole, clubs sportivi, manifestazioni pubbliche, associazioni religiose e sociali… I citati primi quattro salesiani (due sacerdoti e due fratelli) vennero quindi nel marzo 1897. Alla prima Messa, il 13 marzo, il parroco don Raffaele Piperno (da Casacalende di Campobasso e divenuto salesiano da sacerdote dopo aver fatto parte del gruppo dei preti missionari di Genova) disse: “non siamo venuti per i vostri soldi, ma per le vostre anime”, riecheggiando con questo il motto di don Bosco “da mihi animas, coetera tolle”. Ed era, questa, una attività pastorale conforme allo spirito salesiano. Era stato lo stesso don Bosco ad inviare nel 1875 i primi suoi sacerdoti in Argentina (Patagonia) raccomandando loro di interessarsi anche degli italiani. Alla fine degli anni 1880 ne invierà in Messico.
Ora iniziava pure in San Francisco di California questa attività pastorale - “esclusivamente per gli italiani” come aveva precisato l’Arcivescovo al Rettore Maggiore don Rua - nella Nord California, un’attività che non verrà mai più abbandonata. Neppure nelle successive mutate situazioni, quando la popolazione negli anni ‘60 si è trasferita e la “piccola Italia” si è popolata di cinesi, che ora la “chiesa italiana”, pur restando tale, assiste con nuovi metodi e nuove forze.
Oggi gli italiani censiti nell’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), e quindi pienamente tali, sono, secondo il Consolato Generale di San Francisco, 5.006, di cui 1.606 in San Francisco stessa. I primi salesiani ebbero fin dall’inizio il prezioso sostegno delle Suore per l’assistenza alle ragazze, anche per le scuole elementari, e precisamente le Suore dell’Ordine della Presentazione già attive nel 1854. A loro succederanno nel 1950 le Suore Salesiane fondate da S. Maria Mazzarello. Erano seicento le fanciulle che frequentavano le classi del catechismo. A centinaia poi, ragazzi e ragazze, si iscrivevano nella scuola della parrocchia, ben organizzata dal salesiano irlandese Bernhard Redahan chiamato appositamente a San Francisco nel 1898. Cresime e Prime Comunioni venivano amministrate due volte all’anno per l’alto numero dei partecipanti. Un servizio che raggiungeva tutto il Nord California. Il bilancio sacramentale di cento anni, 1884-1984, era di 37.201 battesimi e 19.700 matrimoni.
E nel 1919 inizia le pubblicazioni un settimanale dal titolo significativo “L’Unione” (direttore don Oreste Trincheri).

Nessun commento: