sabato 24 febbraio 2007

Gli italiani

Tra i gruppi etnici ricordati c’erano anche gli italiani, venuti qui in cerca di fortuna da diverse parti d’Italia e particolarmente dal nord (Piemonte, Liguria, Toscana). La loro preparazione era nulla, l’assistenza inesistente, il coraggio tanto unito a laboriosità e risparmio. Erano spesso nuclei familiari. Ed i primi sono venuti attirati dalla “febbre dell’oro”. Il più famoso è forse Domenico Ghirardelli, creatore riconosciuto del cioccolato. Ma la prima grande ondata di immigrazione italiana risale agli anni 1860-1870: sono commercianti e costruttori, ma i più contadini (da Genova e Sestri Levante, da Palermo e Trabia, sempre presso Palermo) e molti si sono impegnati nella pesca e nella costruzione di barche. Anche per questo si sistemarono particolarmente nel quartiere North Beach della città formandovi una “little Italy”. Alcuni di loro all’inizio del secolo faranno fortuna. Come Amedeo Peter Giannini, fondatore della Banca d’America (originariamente Banca d’Italia) e poi Andrea Sbarbaro con la sua colonia italo-svizzera, i fratelli Di Giorgio con i loro vastissimi frutteti, i Fontana Cerrutti con fabbriche di conserve alimentari (meglio conosciuti con il marchio Del Monte)… Tre figli di italiani diventeranno sindaci: Angelo Rossi, Joseph Alito (1967, ex alunno salesiano) e George Moscone (ucciso da un connazionale per non chiari motivi, 1978).
Religiosamente abbandonati a se stessi, erano anche sviati da divisioni politiche in basso (tra garibaldini e savoiardi; tra radicali e moderati) e da scelte massoniche in alto (commercianti e finanzieri). La Conferenza Episcopale Americana in quegli anni mise più volte all’Ordine del Giorno “il problema italiano” per la mancanza di assistenza religiosa ed anche perché la gerarchia fortemente irlandese mal comprendeva i latini. Riuniti in Conferenza a Baltimora, i Vescovi americani si proposero di chiedere sacerdoti italiani al Collegio dei Missionari per la Propagazione della Fede (Genova) o al nuovo Ordine religioso dei Salesiani (Torino).

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